L’ estensione del carcinoma prostatico viene valutata dall’ ER e dal livello sierico di PSA. Inoltre, può essere integrata da mpMRI pelvica, scintigrafia ossea e tomografia computerizzata (CT) o mpMRI (risonanza magnetica multiparametrica)
T-staging Definizioni
L’estensione extraprostatica è definita come la presenza di tumore frammisto a tessuto adiposo periprostatico, o tessuto esteso oltre la ghiandola prostatica (ad esempio, fascio neurovascolare, prostata anteriore o collo vescicale), pari ad uno stadio T3a. Deve essere distinto dall’ invasione di vescicole seminali (SVI) che corrispon- de ad uno stadio T3b
Risultati di ER, livello PSA e biopsia
La valutazione dello stadio locale del tumore è elemento di primaria importanza poiché la distinzione tra la malattia organo-confinata (T1/T2) e quella extraprostatica (T3/T4) influenza profondamente le decisioni tera- peuticheUna stadiazione T più dettagliata è indicata solo qualora possa influenzare direttamente le decisioni terapeutiche.
L’ invasione delle vescicole seminali è capace di predire la recidiva locale e la metastatizzazione a distanza. Le biopsie delle vescicole seminali possono migliorare l’ accuratezza della stadiazione pre-operatoria .
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mpMRIL’ imaging T2-pesato rimane il metodo più efficiente per la stadiazione locale in mpMRI.
La risonanza magnetica multiparametrica non è in grado di rilevare un’ estensione extra-capsulare microscopica. La sua sensibilità aumenta con il grado di estensione all’ interno del grasso periprostatico. Infatti, un studio ha riportato una percentuale diagnostica per EPE au- mentata dal 14 al 100% passando da un’ estensione di <1 mm a >3 mm .
N-staging Tomografia computerizzata (TC) e risonanza magnetica (RM)
La TC addominale e la RM T1/T2-pesata valutano l’ invasione linfonodale indirettamente utilizzando diametro e morfologia dei linfonodi. A causa della loro bassa sensibilità, TC o RM non vanno utilizzate per la stadiazione nodale in pazienti a basso rischio.
TC/PET con ColinaLa tomografia ad emissione di positroni (PET) con 11C o 18F-colina ha una buona specificità per le metastasi linfonodali, anche se i dati in letteratura riportano una sensibilità tra il 10 e il 73% . A causa della sua bassa sensibilità, la TC/PET con colina non possiede una accuratezza diagnostica clinica- mente accettabile per metastasi linfonodali. Per questo, non ci si può basare su questa metodica per evitare una linfoadenectomia in presenza di un’ indicazione scaturita da fattori di rischio o nomogrammi
TC/PET con antigeni di membranaLa TC/PET con 68Ga- o 18F (PSMA) è una metodica sempre più utilizzata, in grado di fornire un eccellente rapporto contrasto/rumore, incrementando così la possibilità di individuare le lesioni tumorali. L’ utilità di questo antigene di membrana specifico per la prostata è la sua specificità per il tessuto prostaticoUno studio pro- spettico multicentrico ha recentemente confrontato TC/PET con PSMA e linfoadenectomia in 51 pazienti ad alto rischio con scintigrafia ossea negativa. Sensibilità e la specificità della TC/PET con PSMA sono risultate essere rispettivamente del 53% e 86% (per paziente).
M-staging Scintigrafia ossea
La scintigrafia ossea con 99mTc è la metodica più utilizzata per la valutazione delle metastasi ossee da PCa. I pazienti sintomatici dovrebbero ricevere una scintigrafia ossea indipendentemente dal livello di PSA, GS o stadio clinico.
– MRI e TC/PET con colina e fluoruroLa PET con 18F-sodio fluoruro (18F-NaF), da sola o in associazione con la metodica TC, possiede una simile specificità e una maggiore sensibilità rispetto alla scintigrafia ossea . Non è chiaro se la TC/PET con colina sia più sensibile della scintigrafia ossea, ma la sua specificità è più eleva- ta, con un minor numero di lesioni ossee indeterminate
Riepilogo delle evidenze sulla stadiazione N/M
Il campo della stadiazione linfonodale e metastatica non invasiva del PCa sta evolvendo molto rapidamente. Ci sono evidenze che risonanza magnetica e TC/PET con colina/PSMA forniscano un rilevamento più sensibile di lesioni linfonodali e ossee rispetto alla scintigrafia ossea e alla TC. Tuttavia, non è ancora chiaro se il rilevamento delle lesioni metastatiche in uno stadio più precoce com- porti un effettivo beneficio clinico .
La prognosi e la gestione ideale di malattie metastatiche identificate con queste metodiche più sensibili deve essere ancora definita. Infatti, va chiarito se questi pazienti debbano essere gestiti con terapie sistemiche evi- tando trattamenti locali o se invece sia indicato un intervento aggressivo sia a livello locale che delle metasta- si. È necessario tenere presente che in generale il PCa oligometastatico va considerato una malattia sistemica non rilevabile data la scarsa sensibilità delle attuali metodiche diagnostiche.
Sono necessari adeguati studi che valutino la gestione e la prognosi di pazienti con e senza metastasi diagno- sticate con MRI e TC/PET con colina/PSMA prima di poter trarre decisioni definitive sulla gestione terapeutica di questi pazienti nel caso in cui la diagnosi sia stata fatta con queste metodiche.
Linee guida per la stadiazione del cancro alla prostata
Qualsiasi gruppo di rischio |
LE |
Forza della raccomandazione |
Non utilizzare la tomografia computerizzata e l’ ecografia transrettale per la stadiazione locale |
2a |
Forte |
PCa localizzato a basso rischio |
LE |
Forza della raccomandazione |
Non utilizzare indagini aggiuntive per la stadiazione |
2a |
Forte |
PCa a rischio intermedio |
LE |
Forza della raccomandazione |
In presenza di una classe ISUP ≥ 3, utilizzare la risonanza magnetica multiparametrica (mpMRI) per la stadiazione locale |
2b |
Debole |
In presenza di una classe ISUP ≥ 3, utilizzare almeno un imaging addomino-pelvico e una scintigrafia ossea per lo screening di potenziali lesioni metastatiche |
2a |
Debole |
PCa localizzato ad alto rischio o localmente avanzato |
LE |
Forza della raccomandazione |
Utilizzare la mpMRI della prostata per la stadiazione locale |
2b |
Forte |
Eseguire uno screening di potenziali lesioni metastatiche che comprenda almeno un imaging addomino-pelvico e una scintigrafia ossea |
2a |
Forte |