Epidemiologia
Il cancro alla prostata (PCa) è il secondo tumore più frequente nella popolazione maschile. esso rappresenta il 15% di tutte le neoplasie diagnosticate Infine, i tassi di mortalità sono generalmente elevati nelle popolazioni di discendenza africana, intermedi negli Stati Uniti e molto bassi in Asia .
Eziologia
Familiarità e geneticaL’aumento di incidenza di PCa in presenza di una storia familiare o di un background razziale suggerisce una predisposizione genetica. Tuttavia, solo una piccola sottopopolazione di uomini con PCa (~ 9%) ha veramente una malattia ereditaria, definita come tre o più parenti affetti, o almeno due parenti che hanno sviluppato un PCa ad insorgenza precoce.
Fattori di rischio
Uno studio su uo- mini giapponesi ha dimostrato un rischio di PCa inferiore rispetto agli uomini del mondo occidentale. Tuttavia, dopo essersi trasferiti in California, il loro rischio di PCa è aumentato, diventando simile a quello degli uomini americani, il che implica un coinvolgimento di fattori ambientali o dietetici
Sindrome metabolica
sindrome metabolica come ipertensione e circonferenza della vita > 102 cm sono stati associati ad un maggior rischio di PCa.
ObesitàNello studio REDUCE, l’ obesità è risultata essere un fattore protettivo per malattia a basso grado, ma al contrario conferiva un rischio maggiore di neoplasia prostatica ad alto grado . Questo effetto sembra principalmente spiegato dai fattori che concorrono a definire l’ indice di massa corporea (BMI), con i fattori ambientali che sembrano avere un importanza maggiore di quelli genetici
Alcol |
Un’ elevata assunzione di alcolici, ma anche l’ astensione totale dall’ alcool, è stata associata ad un aumentato rischio di diagnosi di PCa e mortalità PCa-specifica . Una meta-analisi ha dimostrato una re- lazione dose-risposta con neoplasia prostatica. |
Latticini |
È stata dimostrata una debole correlazione tra un elevato apporto di proteine del latte e il rischio di neoplasia prostatica. |
Grassi |
E’ possibile una relazione tra assunzione di cibi fritti e rischio di PCa [38], mentre non sembra esserci nessuna associazione tra acidi grassi polinsaturi omega-3 a catena lunga e neoplasia prostatica . |
Licopene |
Un meta-analisi ha dimostrato un trend favorevole valutando l’ asso- ciazione tra licopene e incidenza di neoplasia prostatica. Tuttavia, studi clinici ran- domizzati non hanno identificato nessuna diminuzione significativa dell’ incidenza di tumore confrontando licopene e placebo . |
Carne |
Una meta-analisi non ha mostrato associazione tra consumo di carne rossa o lavorata e neoplasia prostatica. |
Fitoestrogeni |
L’ assunzione di fitoestrogeni è risultata significativamente associata ad un ridotto rischio di neoplasia prostatica in una meta-analisi. |
Vitamina D |
Concentrazioni di vitamina D sia basse che elevate sono risultate as- sociate ad un aumentato rischio di neoplasia prostatica, specialmente per malattia di alto grado. |
Vitamina E/Selenio |
E’ stata dimostrata una relazione inversa tra PCa biologicamente ag- gressivo e i livelli di selenio nel sangue e nelle unghie (esposizione a breve e a lungo termine, rispettivamente). Tuttavia, la supple- mentazione di selenio e vitamina E non sembra influenzare l’ inciden- za di neoplasia prostatica. |
Nonostante sembri che gli 5-ARI abbiano il potenziale di prevenire o ritardare lo sviluppo di neoplasia (~ 25%, solo per tumori Gleason 6), questo dato deve essere considerato alla luce dei possibili effetti collaterali e al poten- ziale aumento del rischio di neoplasia ad alto grado . Nessuno degli 5-ARI attualmente disponibili è stato approvato dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) per la chemioprevenzione.
Testosterone
In uomini affetti da ipogonadismo, la supplementazione di testosterone non conferisce un aumentato rischio di neoplasia prostatica.
Altri potenziali fattori di rischio
L’ alopecia è risultata associata ad un più alto rischio di mortalità da tumore alla prostata . Inoltre, la go- norrea è risultata significativamente associata a un’ aumentata incidenza di PCa) . Anche l’ esposizione professionale può avere un ruolo, come è emerso da una meta-analisi dove il lavoro notturno comportava un aumento del rischio di PCa .Il consumo di sigarette è associato ad un aumentato rischio di morte da PCa .