INFERTILITA' E FECONDAZIONE

Infertilità Maschile: le cause e le terapie per contrastarla

 

 

Nel pieno rispetto del suo significato medico, si parla di sterilità in presenza di un’oggettiva incapacità della coppia di ottenere una gravidanza dopo 12 mesi di rapporti sessuali regolari e senza uso di metodi anticoncezionali; taluni autori estendono tale periodo sino a due anni. Da ciò si evince che la problematica vada affrontata su entrambi i fronti, sia quello femminile che quello maschile.

L’Infertilità Maschile dal punto di vista Urologico
Secondo uno studio condotto dal Prof. Niels Erik Skakkebaek del 1994 l’infertilità riconosce per il 30-40% una causa maschile, per il 30-40% una patologia femminile, per il 20% un problema di entrambi e per il restante 10-20% una causa sconosciuta.
L’infertilità maschile non è considerata una sindrome omogenea e ben definita ed essa può essere determinata da cause: pretesticolari (mancata o ridotta produzione spermatica da inadeguata secrezione gonadica), testicolari (patologie primitive del testicolo), post-testicolari (da ostacolato trasporto lungo le vie spermatiche, da disturbi dell’eiaculazione, da alterata biofunzionalità nemaspermica).

È importante elencare quali sono i fattori di rischio che possono influenzare negativamente per tutto l’arco della vita di un uomo la sua capacità riproduttiva:
 -Febbre, in quanto se per diverso tempo la temperatura supera i 38,5° questa può alterare la spermatogenesi per un periodo compreso fra 2 mesi e 6 mesi successivi.
 -Farmaci, alcuni farmaci possono avere un effetto soppressivo sulla fertilità. L’arresto definitivo della spermatogenesi puo' essere causato dall’irradiazione in zona genitale o da farmaci antitumorali.
 -Trattamenti chirurgici, alterazione temporanea della spermatogenesi a causa di un grosso intervento chirurgico che può durare da 3 a 6 mesi, ricordando che taluni interventi sull’apparato genitourinario possono provocare una riduzione definitiva e permanente della fertilità
 -Infezioni urinarie, episodi ricorrenti e trattamenti inadeguati possono associarsi a danni testicolari, epididimari e delle vie di trasporto con conseguente scarsa o nulla qualità del liquido seminale.- Malattie sessualmente trasmesse, possono rappresentare un fattore di rischio per la fertilità.
 -Epididimite
 -Orchite post-parotitica
 -Varicocele, è una patologia presente sino al 35% degli uomini infertili e può essere abbastanza difficoltoso il suo riconoscimento all’esame obiettivo. La patologia è rappresentata dalla incompetenza della vena spermatica a far progredire il sangue verso il cuore con comparsa di vene varicose a carico del plesso pampiniforme del testicolo.
 -Criptorchidismo, ossia la ritenzione del testicolo, mono o bilaterale, influenza in maniera variabile la fertilità. La sua correzione precoce, chirurgica o farmacologia, è ritenuta fondamentale per garantire la fertilità e per ridurre il rischio di tumore del testicolo.
 -Traumi e torsioni testicolari, sono fattori di rischio soprattutto se accompagnati da danno diretto del testicolo.
 -Disfunzioni sessuali, rappresentate dell’eiaculazione retrograda e dalla disfunzione erettile.

Tra gli altri fattori che incidono negativamente sulla fertilità maschile dobbiamo ricordare: fumo, inquinamento, esposizione a sostanze tossiche, abuso di alcol e uso di droghe.

SPERMIOGRAMMA



PARAMETRI SPERMIOGRAMMA WHO 

  Limiti di riferimento inferiori (5° percentile con i rispettivi 95% IC) per i parametri del liquido seminale

Parametro                                                                                                        Limite di riferimento 

inferiore (range) 

Volume (mL)                                                                                                                       1.5 (1.4-1.7)

Numero totale di spermatozoi (106/eiaculato)                                                                        39 (33-46)

Concentrazione degli spermatozoi (106/mL)                                                                            15 (12-16)

Motilità totale (PR + NP)                                                                                                        40 (38-42)

Motilità progressiva (PR, %)                                                                                                    32 (31-34)

Vitalità (spermatozoi vivi, %)                                                                                                  58 (55-63)

Morfologia degli spermatozoi (forme normali, %)                                                                       4 (3.0-4.0)

Altri valori soglia

pH                                                                                                                                              > 7.2

Leucociti positivi alla perossidasi (106/mL)                                                                                    < 1.0

Ulteriori indagini

MAR test (spermatozoi mobili con particelle legate, %)                                                                     < 50

Test Immunobead (spermatozoi mobili con bead adese, %)                                                               < 50

Zinco seminale (μmol/eiaculato)                                                                                                         ≥ 2.4

Fruttosio seminale (μmol/eiaculato)                                                                                                   ≥ 13

Glicosidasi neutra nel liquido seminale (mU/eiaculato)                                                                       ≤ 20

IC = intervalli di confidenza; MAR = mixed antiglobulin reaction NP = non progressiva; PR = progressiva 

 



 Nel liquido seminale le anomalie che più frequentemente si possono evidenziare sono: un basso numero di spermatozoi od Oligospermia; l’assenza totale di spermatozoi od Azoospermia; ridotta mobilità od Astenospermia; alterazioni della forma o Teratospermia.

Oltre agli esami ematologici di routine si aggiungono gli esami ormonali, indirizzati alla valutazione degli ormoni che stimolano la produzione e talvolta gli esami genetici. L’Ecocolordoppler scrotale e l’ecografia prostatica transrettale sono esami fondamentali con i quali si valutano la morfologia dei testicoli e della prostata, l’eventuale presenza di masse, noduli e infiammazioni.

Ma soprattutto ci consentono di fare una diagnosi accurata di varicocele o di prostatite. Nei casi in cui sia riscontrata la totale assenza di spermi nell’eiaculato o una severa riduzione è utile e talvolta fondamentale eseguire una Biopsia del testicolo, che potrà non solo dimostrarci la eventuale presenza di spermatozoi nel testicolo stesso, ma darci la possibilità di prelevarne per utilizzarli in varie procedure di fecondazione assistita. Inoltre la presenza di spermi maturi nel testicolo può indirizzare all’esecuzione di una Vescicolodeferentografia nell’intento di dimostrare una causa ostruttiva a carico della via di trasporto degli spermi.

Parlando di terapia, l’obiettivo del trattamento è quello di migliorare la qualità del seme del paziente. Il trattamento della causa dell’infertilità maschile può determinare un aumento di probabilità di concepimento naturale. Laddove ciò non avvenga o non sia possibile serve comunque a migliorare la probabilità di successo delle tecniche di fecondazione assistita o consentire di utilizzare tecniche meno complesse come ad esempio l’inseminazione uterina. Si stima che 1/3 degli uomini infertili, una volta sottoposto alle adeguate cure, riesce ad avere una paternità naturale.

Per gli altri aumentano le possibilità di successo della fecondazione assistita. In base alla gravità delle alterazioni, l’andrologo può avvalersi di differenti trattamenti, dai più semplici ai più complessi.


La terapia farmacologica è finalizzata a correggere quelle alterazioni che hanno determinato l’infertilità non esistendo una terapia univoca che aumenti la concentrazione degli spermatozoi e ne corregga le anomalie di forma.
Ad esempio determinati ormoni vengono utilizzati con successo per combattere l’ipogonadismo ipogonadotropo o dopo l’intervento di varicocele. Antibiotici ed antinfiammatori si usano nella terapia delle infiammazioni del testicolo e della prostata e gli antiossidanti (es. il coenzima Q10) che si utilizzano per migliorare la qualità dello spermatozoo.
Nel caso in cui l’infertilità sia legata a patologie non suscettibili di approccio medico interviene la chirurgia; questa è finalizzata alla risoluzione delle patologie come il varicocele, l’ostruzione delle vie genitali, cisti o malformazioni dell’utricolo prostatico.

Se nonostante tali approcci le caratteristiche dello sperma non migliorano a tal punto da determinare il concepimento, oggigiorno possono essere intraprese le tecniche di recupero degli spermatozoi che mirano alla risoluzione della forma patologica definita come Azoospermia.
Tale forma a sua volta si può suddividere in Azoospermia secretiva (caratterizzata da azoospermia, atrofia testicolare ed elevati livelli di FSH) e Azoospermia ostruttiva (azoospermia, livelli FSH normali e normale trofismo del testicolo). La forma congenita principale di azoospermia ostruttiva è l’assenza bilaterale dei dotti deferenti CBAVD. Le tecniche più comuni di recupero degli spermatozoi dall’epididimo e dal testicolo sono: MESA (Microsurgical Epididymal Sperm Aspiration), PESA (Percutaneous Epididymal Sperm Aspiration), TESE (Testicular Sperm Extraction), TESA (Percutaneous Testicular Sperm Aspiration).

SPERMIOGRAMMA


 Quando i parametri seminali sono alterati si hanno varie condizioni : 

Oligospermia: riduzione del numero degli spermatozoi

 

Azoospermia: assenza di spermatozoi

 

Astenospermia: riduzione della motilità degli spermatozoi

 

Acinesia: assenza di motilità degli spermatozoi

 

Teratospermia: presenza di spermatozoi atipici 

 

Necrospermia: presenza di spermatozoi vitali 

 

Oligoposia: volume seminale < 1.0 ml

 

Iperspermia: volume seminale > 5 ml

 

Aspermia: assenza di eiaculazione

 

Emospermia: presenza di sangue microscopicamente evidente nel liquido seminale



Quindi lo Spermiogramma:
E' un esame fondamentale per valutare la fertilità maschile.
E' utile premettere che non esiste alcun tipo di esame al mondo capace di predire al 100% se un dato liquido seminale è in grado di giungere all'ovulo e di fecondarlo.
Quando si fa: normalmente tra il 3° ed il 5° giorno di astinenza sessuale.
Perché si fa: per valutare se il numero di spermatozoi nell'eiaculato è normale, se il loro movimento è adeguato e se hanno una forma regolare. Questi non sono criteri rigidi ma indicativi. Anche la quantità di liquido e la sua viscosità sono importanti.

Come si fa: si raccoglie (in genere mediante masturbazione) il liquido seminale in un contenitore e si consegna al laboratorio in genere entro un'ora e senza avergli fatto subire eccessivi sbalzi di temperatura.

Spermiocoltura

E' la ricerca nel liquido seminale di germi. Si fa per valutare se c'è un'infezione in qualcuno degli organi genitali. Si raccoglie il liquido seminale in un contenitore sterile e si consegna al laboratorio di batteriologia entro qualche ora.

 

OVODONAZIONE

Cosa è l’ovodonazione
In alcune situazioni la causa di infertilità risiede in un esaurimento della funzionalità ovarica per cui la donna non  produce più ovociti (menopausa prematura) o produce ovociti qualitativamente compromessi e quindi non in  grado di dare una gravidanza.  In questi casi l’unica possibilità per la coppia per ottenere una gravidanza è quello di ricorrere ad ovociti donati  che vengono inseminati con gli spermatozoi del partner ottenendo così degli embrioni che verranno quindi  trasferiti nell’utero della donna e che potranno dare luogo alla gravidanza.  Si tratta di una tecnica ampiamente utilizzata nel mondo ma, fino a pochi giorni fa, vietata in Italia dalla  legislazione. Per tale motivo fino ad oggi miglia di coppie italiane ogni anno sono state costrette a rivolgersi a  centri esteri di procreazione assistita per eseguire tali procedure. Con la recentissima sentenza della Corte  Costituzionale, anche nel nostro paese è possibile eseguire tali procedure, anche se da un punto di vista pratico,  sarà necessario qualche tempo ai centri per organizzarsi anche in funzione delle disposizioni di legge che  comunque permangono nel nostro paese in materia di trattamento dei gameti maschili e femminili.

 

Quali sono le condizioni in cui può essere indicato ricorrere alla ovodonazione
Come ho già detto tale metodica è indicata in tutte quelle situazioni in cui si verifica un esaurimento della  funzionalità ovarica per cui di fatto si ha la indisponibilità di ovociti che possano essere fertilizzati e da cui possa derivare una gravidanza evolutiva. Fra queste situazioni possiamo annoverare:
a)La menopausa precoce. 
b)La riduzione prematura della riserva ovarica.
c) L'endometriosi di grado avanzato.
d) Pregressi interventi chirurgici che hanno comportato l’asportazione delle ovaie;
e) Pregressi trattamenti farmacologici o chemioterapici che hanno comportato l’esaurimento della riserva ovarica;
f) Fallimenti multipli omologhi in assenza di fattore maschile.

 

Aspetti tecnici e terapeutici dell’ovodonazione

Le pazienti che si sottopongono ad ovodonazione dovranno essere in grado di accogliere l'embrione che verrà a  formarsi in modo che questo possa impiantarsi all'interno del proprio utero e dar luogo ad una gravidanza  evolutiva.

A tale scopo sarà quindi necessario: 
- escludere e trattare eventuali fattori che possano interferire sull'impianto e/o sullo sviluppo dell'embrione;
- stimolare un adeguato sviluppo della mucosa dell'utero affinché essa sia adeguatamente pronta ad accogliere  l'embrione creando quindi le condizioni più adeguate per la cosiddetta "finestra di impianto".  In riferimento al primo punto esistono numerose condizioni che potenzialmente possono interferire negativamente  sull'impianto embrionale e sul suo accrescimento nelle prime fasi tra cui le alterazioni anatomiche della cavità 
uterina, la presenza di alterazioni dell’assetto coagulativo, del metabolismo glucidico, tiroidee. E’ pertanto  importante che, prima di affrontare un percorso di ovodonazione, la donna esegua un adeguato screening  finalizzato ad escludere tali condizioni.  Per quanto concerne invece la stimolazione della mucosa uterina essa consiste essenzialmente in una terapia  estrogenica che può essere assunta per via orale o trans dermica (compresse, cerotti), cui ad un certo punto si  associa una terapia progestinica. In questo modo si determina una trasformazione “deciduale” della mucosa  endometriale (cioè della mucosa che riveste internamente la cavità uterina) in modo da renderla idonea ad  accogliere l’embrione ed a consentirne un adeguato sviluppo.  Al fine di evitare interferenze sullo sviluppo endometriale da parte degli ormoni direttamente prodotti  dall’organismo, spesso si fa precedere tale stimolazione, dalla somministrazione di un farmaco che sopprime  momentaneamente l’attività ipofisaria, ossia che blocca temporaneamente la secrezione endogena di ormoni  sessuali

Tecniche di recupero di spermatozoi

Tecniche di recupero di spermatozoi

Il recupero di spermatozoi direttamente dal testicolo ha lo scopo di ottenere spermatozoi per fecondazione assistita con la tecnica ICSI. Le tecniche di recupero sono: Agoaspirato testicolare oTESA, TESE, MicroTESE.

Nei casi di azoospermia nei quali non sia possibile ottenere una ricomparsa di spermatozoi nell'ejaculato si cerca di recuperare spermatozoi direttamente dal testicolo per fecondazione assistita mediante ICSI. Le tecniche di recupero sono: Agoaspirato testicolare oTESA, TESE, MicroTESE.

La TESA o agoaspirato testicolare è in genere riservata ai casi in cui è più facile recuperare spermatozoi come nelle azoospermie ostruttive laddove non si voglia o non si possa ricorrere alla ricanalizzazione microchirurgica delle vie seminali. La TESA consiste nell'introdurre un ago nel testicolo ed eseguire un'aspirazione di tessuto testicolare; il materiale aspirato verrà successivamente processato da parte alla ricerca degli spermatozoi.


La TESE (testicular sperm extaction: estrazione degli spermatozoi dal testicolo) detta anche biopsia testicolare, prevede l'estrazione chirurgica di tessuto testicolare dal testicolo, estrazione che viene fatta ad occhio nudo: si incide il testicolo e si fanno dei prelievi: 1 per testicolo (TESE singola) o più prelievi (TESE multipla); questi prelievi vengono fatti random (a caso). Il tessuto prelevato verrà successivamente processato alla ricerca degli spermatozoi.
Con la MicroTESE i testicoli vengono esplorati al microscopio operatore e vengono esaminati i singoli tubuli del testicolo, verranno prelevati i tubuli di dimensioni maggiori dove ci sono probabilità maggiori di recuperare spermatozoi. Il tessuto prelevato verrà successivamente processato da parte di una biologa alla ricerca degli spermatozoi che verranno crioconservati. La microTESE è riservata ai casi di azoospermia da causa testicolare dove è più difficile recuperare spermatozoi.

Le tecniche di procreazione medicalmente assistita di primo e secondo livello

TECNICHE DI PRIMO LIVELLO

- Il monitoraggio dell'ovulazione- La stimolazione dell'ovulazione- L'inseminazione intrauterina

 

Il monitoraggio dell'ovulazione


Per chi. A metà strada tra diagnosi e terapia, consiste in una serie di ecografie che servono a controllare la crescita del follicolo (la piccola sacca nelle ovaie al cui interno ogni mese matura un ovulo che può essere fecondato). Serve per verificare se l¹ovulazione avviene oppure no, e anche per indicare alla coppia quali sono i giorni migliori per avere rapporti sessuali, favorendo quindi le probabilità di concepire un bambino.

Come. La donna si sottopone a ecografie transvaginali quotidiane o a giorni alterni dalla fine delle mestruazioni fino a ovulazione avvenuta, e, eventualmente, a dosaggi ormonali (si tratta di esami del sangue) dell¹estradiolo (prima dell'ovulazione) e del progesterone (dopo l'ovulazione).

 

La stimolazione dell'ovulazione


Per chi. Se la donna ha cicli privi di ovulazione (anovulatori) o con ovulazione irregolare, possono esserle somministrate basse dosi di farmaci (clomifene, per via orale, o gonadotropine Fsh, Lh, per iniezione) che stimolano l'attività delle ovaie e la produzione di follicoli. La stimolazione può essere consigliata anche a donne che ovulano normalmente per far sì che le ovaie producano più di un follicolo, aumentando quindi le probabilità di un concepimento.

Come. I dosaggi dei farmaci vanno personalizzati (in base a età, costituzione corporea,...) e alla eventuale successiva metodica di Pma che si prevede di utilizzare (inseminazione o tecnica di secondo livello). Se le dosi sono troppo basse si rischia di non avere alcun follicolo, se troppo alte c'è il rischio di gravidanze plurigemellari: perciò durante il trattamento la crescita follicolare viene seguita attraverso ecografie e dosaggi dell¹estradiolo (l'ormone prodotto dai follicoli stessi).

Nel momento in cui un numero sufficiente di follicoli raggiunge un buono stadio di crescita, viene iniettato un farmaco induttore dell¹ovulazione e si può procedere o con i rapporti mirati o con una tecnica di Pma.

 

L'inseminazione


Per chi. È la più diffusa tra le tecniche di Pma di base: in pratica, gli spermatozoi vengono introdotti nel corpo della donna per facilitare l'incontro con l'ovocita. È indicata, per esempio, quando c'è un problema durante il passaggio degli spermatozoi nel muco cervicale perché permette di depositarli direttamente nell¹utero, oppure nei casi di lieve oligoastenospermia (quantità, motilità o forma degli spermatozoi al di sotto della norma) perché prima dell'inseminazione il liquido seminale viene trattato in modo da migliorarne la qualità.

Si ricorre all¹inseminazione anche quando si utilizza seme proveniente da un donatore (ma in Italia ciò è vietato dalla Legge 40) o come prima terapia nei casi di infertilità inspiegata (infertilità idiopatica).

Come. Gli spermatozoi possono essere depositati nella vagina (inseminazione intravaginale, Ivi), nel canale cervicale (inseminazione intracervicale, Ici), nelle tube (inseminazione intratubarica, Iti) o nell'addome (inseminazione intraperitoneale, Ipi). Ma la tecnica più usata prevede che vengano immessi per mezzo di un catetere nella cavità uterina (inseminazione intrauterina, IUI). Prima dell¹inseminazione c'è il monitoraggio ecografico dell'ovulazione, eventualmente preceduto da un bando trattamento ormonale di stimolazione dell'ovulazione stessa.

L'inseminazione si effettua dopo la somministrazione di un ormone, la gonadotropina corionica (Hcg) o anche LH: l¹ovulazione avviene circa 36 ore dopo l'iniezione, perciò si può calcolare il momento giusto per l'intervento. Qualche ora prima dell¹inseminazione l¹uomo deve fornire un campione di liquido seminale (può raccoglierlo anche a casa, in un contenitore sterile per le urine, purché lo consegni al centro medico entro 45 minuti) che viene sottoposto a un trattamento (capacitazione), per selezionare gli spermatozoi più mobili e morfologicamente normali.

Dopo. Nei giorni successivi, può essere prescritta alla donna una terapia ormonale per aiutare l'impianto dell'embrione. Le percentuali di successo variano molto in base al numero di follicoli che si sviluppano e alla qualità del seme. In genere si consiglia di passare a un¹altra tecnica dopo 46 tentativi falliti di Iui.

 

 

TECNICHE DI SECONDO LIVELLO

FIVET - ICSI

Tutte le tecniche di PMA di secondo livello (le più utilizzate sono Fivet, Icsi) prevedono una serie di esami preliminari per escludere malattie che possano interferire: tra gli altri, gruppo sanguigno, cariotipo, screening della fibrosi cistica, epatite B e C, Hiv; per lei anche ecografia pelvica e al seno, dosaggi ormonali, pap test, tampone vaginale per ricerca di clamidia, micoplasma e trichomonas, anticorpi per rosolia, toxoplasmosi, cytomegalovirus, herpes; per lui spermiogramma e tampone uretrale.

Alla donna possono essere prescritti anche esami più invasivi, come la laparoscopia e l'isteroscopia.

 

Fecondazione in Vitro con Embryo Transfert (FIVET)

Per chi. La Fivet è una tecnica molto diffusa, che permette di trattare varie disfunzioni sia femminili che maschili: per esempio, endometriosi, occlusione bilaterale delle tube, mancanza o spermatozoi alterati (scarso numero, scarsa motilità, danni morfologici) o alterazioni genitali maschili che impediscono agli spermatozoi di essere emessi con l'eiaculato; è anche indicata per l'infertilità idiopatica che non ha avuto risultati con tecniche di Pma di primo livello.

Una Fivet è una procedura complessa che dura circa quattro settimane, in varie fasi (alcune possono variare in base alla terapia stabilita dal medico.

La stimolazione ovarica. Quasi sempre il trattamento comincia con l'assunzione di farmaci (analoghi del GnRh o antagonisti del GnRh) che 'mettono a riposo' l¹ipofisi per impedire che a un certo punto del ciclo scateni l'ovulazione, disperdendo i follicoli prima del prelievo.

Le ovaie vengono stimolate (in genere con gonadotropine) a produrre più follicoli contemporaneamente per recuperare più ovociti da fecondare. Il farmaco e la dose variano a seconda di come ci si aspetta che la paziente possa reagire al trattamento.

Lo sviluppo dei follicoli viene controllato per mezzo di ecografie e dosaggi dell¹estradiolo (l'ormone che aumenta con lo sviluppo dei follicoli), anche per scongiurare il pericolo di una iperstimolazione ovarica (un rischio per fortuna molto raro che provoca ingrossamento delle ovaie, accumulo di liquido nell¹addome, e possibili complicazioni respiratorie, cardiache, epatiche e renali).

Quando i follicoli sono abbastanza sviluppati, si somministra una dose di Hcg o di Lh che ne completa la maturazione. Dopo 36 ore circa c¹è l’ovulazione e quindi il prelievo degli ovociti.

Il pick-up. Per prelevare gli ovociti si inserisce un ago sottilissimo nella parete della vagina e, con la guida di un ecografo, si aspira il liquido all¹interno dei follicoli. Solo in rarissimi casi se l¹ovaio non è raggiungibile diversamente - il pick-up è effettuato con una piccola incisione dell¹addome (laparoscopia). Il prelievo avviene in anestesia locale o generale. La preparazione. Gli ovociti vengono esaminati al microscopio per controllare lo stadio di maturazione, quindi messi in coltura e in incubazione per qualche ora. Nel frattempo l'uomo deve produrre un campione di liquido seminale: alcuni centri fanno consegnare un campione di seme qualche giorno prima del pick-up e lo congelano.

Nei casi di azoospermia è possibile recuperare gli spermatozoi direttamente dai testicoli tramite un intervento chirurgico (Mesa, Tesa, Tese). Anche il liquido seminale viene esaminato e sottoposto a una preparazione per recuperare gli spermatozoi più mobili e morfologicamente normali.

La fecondazione. Ovociti e spermatozoi vengono messi a contatto nel liquido di coltura. Se la legge non stabilisce un tetto, si possono fecondare tutti gli ovociti disponibili e decidere poi quanti embrioni trasferire nell¹utero e quanti congelare. Dopo essere stati fecondati gli ovociti vengono rimessi in coltura, e dopo circa 20 ore si controlla se c¹è stata la fecondazione. Il transfer. Gli embrioni possono essere trasferiti nell'utero a vari stadi del loro sviluppo: in genere, il secondo o il terzo giorno dopo il pick-up. Al di là di eventuali limiti di legge, la scelta del numero di embrioni varia in base al caso (stato di salute, età della donna...): la maggior parte dei centri sceglie di trasferire al massimo 3 embrioni, riducendoli a 2 se la donna è molto giovane o se la qualità degli embrioni è molto buona e aumentandoli a 4 se la donna non è giovane, gli embrioni non sono di buona qualità, ci sono già stati precedenti fallimenti di Fivet. Gli embrioni vengono trasferiti per mezzo di un catetere inserito nel canale cervicale fino ad arrivare nell'utero.

Se la legge lo consente, gli embrioni congelati potranno essere utilizzati se il ciclo di Fivet fallisce e la donna non avrà bisogno di sottoporsi a ulteriori stimolazioni ormonali.

Iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI)

Per chi. La Icsi è indicata nei casi di grave infertilità maschile, perché dà la possibilità di ottenere una fecondazione con un solo spermatozoo per ogni ovocita (nella Fivet ne occorrono almeno 200 mila): oligospermia (concentrazione spermatica inferiore a 5 milioni/ml), teratospermia (con una percentuale di spermatozoi con forma normale inferiori al 7-8 per cento) e astenospermia (motilità spermatica inferiore al 10 per cento), e anche se nel liquido seminale non ci sono spermatozoi e occorre prelevarli direttamente dall¹epididimo o dal testicolo (con le tecniche chiamate Mesa, Tesa e Tesi, vedi).

La Icsi si usa inoltre quando gli ovociti sono pochi o se la Fivet non ha avuto esito. Come. La Icsi è identica alla Fivet, tranne nel modo in cui avviene la fecondazione: mentre nella Fivet l¹ovocita e gli spermatozoi vengono messi a contatto nel liquido di coltura e si lascia che ³facciano tutto da soli², nella ICSI un singolo spermatozoo viene iniettato con una microiniezione effettuata con l¹aiuto di un microscopio a forte ingrandimento dentro ciascun ovocita.

Come. Nella Fivet c'è la stimolazione ovarica, l'utilizzo degli ovociti maturi e la preparazione del liquido seminale prima della fecondazione, cui vengono destinati solo gli spermatozoi morfologicamente migliori.